costi energetici

Risparmio energetico in azienda: per il biennio 2022/2023 mitigare la bolletta sarà l’obbiettivo primario per le imprese manifatturiere italiane.

Raggiungere una certa efficienza energetica, per i mesi a venire, non sarà più un vezzo da social media manager che vogliono far sembrare l’azienda “green”, ma sarà un’esigenza imprescindibile per evitare di produrre vedendo le bollette crescere e contestualmente i margini di guadagno calare.

Il problema dell’andamento dei prezzi dell’energia elettrica ormai non riguarda più solamente le imprese energivore, ma si sta diffondendo a tutte le aziende che producano qualcosa di materiale.

Come ridurre i costi energetici senza lanciarsi in investimenti di sostituzione di macchinari, revamping e revisione di macchine vecchie, ecc? Ovvero, come iniziare a risparmiare sulla bolletta energetica senza dover mettere a budget impegnativi investimenti di efficientamento meccanico? Perché, appunto, l’obbiettivo non è spendere in revisioni meccaniche anziché in energia, ma evitare qualsiasi investimento non finalizzato alla reale crescita di fatturato.

Ecco allora quattro aspetti da monitorare per ridurre da subito gli sprechi energetici.

1. Sono in stand by le macchine, non i consumi energetici

Mantenere i macchinari accesi anche quando non vengono utilizzati, può portare a consumare un quantitativo di energia che molto spesso non si immagina nemmeno. Ovviamente questo non vale per tutte le macchine, ma alcuni dispostivi che per comodità vengono lasciati accesi per un utilizzo più veloce, incidono notevolmente sul costo della bolletta. È il caso, ad esempio, dei compressori.

Quindi, come prima mossa: fai un giro in produzione ed osserva quanti macchinari rimangono in stand by durante le pause o addirittura per tutta la notte. Poi, ovviamente, cerca di fare in modo che da domani vengano spenti.

2. Attenzione ai picchi di consumo. Sono nemici del risparmio energetico.

Superare le soglie di consumo energetico previste dai contratti di fornitura, è uno degli sprechi energetici più diffusi. Se il turno inizia alle ore 8.00 di mattina e a quell’ora tutti gli operatori azionano le macchine più o meno contemporaneamente, il risultato sarà un picco di consumo che, a livello di consumi energetici, risulterà impattante. Superare i picchi significa uno stop generale delle macchine, con conseguente riavvio e spreco di tempi e di corrente. Anche in questo caso, la soluzione consiste nell’ osservare le abitudini degli operatori ed eventualmente scaglionare le accensioni o le lavorazioni che richiedono un  assorbimento energetico maggiore.

3. Programmare la produzione in funzione delle fasce di consumo previste dal contratto di fornitura energetica.

La schedulazione dei cicli produttivi viene fatta a seconda delle fasce di consumo energetico e dei costi dell’energia nelle diverse fasce orarie? Quanto risparmierebbe la tua azienda ottimizzando la produzione in base alle fasce di costo energetico previsto dal fornitore di energia? Fare calcoli e simulazioni è molto facile se si possiedono gli strumenti per misurare il consumo di ogni macchina nel tempo e per simulare esiti diversi a seconda delle differenti scelte produttive.

4. Risparmio energetico: ottimizzare i cicli di lavoro

Per la stessa lavorazione è possibile valutare l’assetto produttivo più funzionale in chiave di efficientamento energetico:  scegliere le giuste sequenze di lavorazione, con l’utilizzo dei macchinari più adatti, può favorire notevolmente il risparmio energetico.

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