Anche in periodo di crisi, esistono aziende che riescono ad incrementare incredibilmente il proprio fatturato e svettare a dispetto di covid, crisi energetiche, guerre e mancanza di materie prime.
Ma come fanno?
Al di là della varietà delle singole casistiche, uno dei fattori più comuni non è la genialità iniziatica di dirigenze illuminate, ma l’adozione dei strumenti che, con algoritmi ed intelligenza artificiale, riescano ad eliminare o ridurre fortemente l’incertezza, i tempi di produzione, gli imprevisti, i costi, i consumi, gli errori e gli sprechi.
Tre esempi:
La regolazione dei macchinari
L’azienda A è organizzata in modo che il responsabile di produzione pianifichi il ciclo produttivo e l’operaio specializzato, forte della sua esperienza ventennale, si occupi della regolazione dei singoli macchinari. La produzione si arresta solo in caso di malfunzionamento o inconvenienti di varia natura.
L’azienda B, invece, adotta uno strumento che monitori l’andamento dei centri di lavoro, tracciando in tempo reale variabili come temperatura in entrata e in uscita, consumo energetico, picchi, numero di scarti, e qualsiasi altro dato si voglia per monitorare costantemente la qualità di quell’assetto produttivo.
Cosa cambia? Nel primo caso, l’operatore che tara il macchinario potrebbe regolare una lavorazione in modo formalmente corretto (che non induca a fermi, inceppamenti o malfunzionamenti) ma scarsamente ottimizzato.
Un esempio per capire meglio: poniamo che io debba andare da Padova a Verona per un appuntamento di lavoro tra un’ora e che, al posto di un’andatura standard, scelga di solcare l’autostrada a 200 km all’ora, arrivando con mezz’ora di anticipo. Formalmente lo scopo (entrare dal cliente in orario) sarebbe raggiunto, ma avrei raddoppiato i costi di carburante a fronte di un vantaggio nullo (mezz’ora di noia in sala d’attesa). La stessa cosa si verifica sul fronte produttivo, quando in una fase di lavorazione produco a velocità della luce tantissimi pezzi che però poi vengono parcheggiati aspettando che sia possibile convogliarli alla lavorazione successiva.
Avere un software in grado di monitorare questi aspetti consente di scovare in tempo reale tutto ciò che non è ottimizzato e di intervenire istantaneamente per evitare uno sperpero energetico difficilmente individuabile ad occhio nudo.
la manutenzione delle macchine
L’azienda A gestisce la manutenzione programmata con un calendario affisso in produzione, in cui viene segnata manualmente (e occasionalmente rispettata) la tabella di interventi meccanici che i vari macchinari dovrebbero seguire. Molto spesso, tra una manutenzione e l’altra, i macchinari si rompono comunque, generando ritardi nella consegna, soluzioni improvvisate, stress e nervosismo tra operatori, dirigenza e clienti.
L’azienda B opera una manutenzione predittiva: non solo integra nello schedulatore l’indisponibilità dei macchinari nei periodi di manutenzione – per evitare dimenticanze e posticipi – ma monitora gli indicatori che permettono di prevedere possibili malfunzionamenti.
Una variazione dell’energia consumata, un’anomalia degli andamenti, un cambiamento di temperatura e qualsiasi scostamento dagli standard storicizzati, indica eventi stressogeni per la macchina, che anticipano una possibile rottura. Intervenire per tempo segna la differenza tra la produzione eccellente, con tempi e costi certi, e la produzione approssimativa, che va avanti a colpi di martello.
La definizione dei prezzi
Siamo in un periodo storico di costi energetici galoppanti.
L’azienda A produce basandosi sui listini annuali salvo poi accorgersi, a posteriori, che con il costo attuale dell’energia sta producendo in perdita da diverso tempo. Per compensazione ritocca violentemente i prezzi, basandosi su valutazioni forfettarie ed approssimative che fanno infuriare i clienti. La questione si trasforma in un pesante problema commerciale.
L’azienda B invece possiede uno strumento che restituisce l’indicazione precisa di quanto sta costando produrre ogni singolo pezzo ( un lotto, una lavorazione, o il consumo energetico di un intero stabilimento, ecc.), in perfetta sincronia con l’andamento dei prezzi energetici e fornendo indicazioni precise di pricing per difendere le marginalità. Inoltre fornisce indicazioni sulle strategie produttive da attuare per contenere i costi (conviene esternalizzare? che macchina usare? come organizzare il ciclo produttivo, ecc.?)
In questi tre esempi, la differenza tra una conduzione aziendale in balia degli eventi ed una pianificazione strategicamente evoluta, sta tutta in TechTREE, il software MES con il quale è possibile monitorare, ottimizzare e tracciare ogni aspetto della produzione, abbattere i consumi energetici e comunicare eccellenza ai clienti ed al mercato.
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